Salve,
mi chiedevo se corrisponde a verità il fatto che sia obbligatorio richiedere il codice fiscale a tutti gli utenti iscritti al proprio e-commerce.
Se così fosse, come si fa per eventuali utenti stranieri? E' possibile fare in modo che il codice fiscale venga richiesto solo se il paese di residenza è l'Italie? Esiste una contrib in merito?
Grazie,
moloko
Codice fiscale obbligatorio? E per l'estero?
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ciao,
da quel che mi pare di aver capito, con le nuove normative sarà sempre obbligatorio avere il CF dei clienti. Non ne sono sicura perchè cmq lo richiedo sempre e lo metto in fattura, giusto per stare tranquilla
Qui trovi le indicazioni per modificare la contribution per il codice fiscale e partita iva (trovi anche il link per scaricarla), in modo tale che i due campi siano obbligatori solo per gli italiani e con il controllo: codice fiscale solo per i privati - p.iva solo per le aziende.
viewtopic.php?t=3009&highlight=
Ciao
Nadia
da quel che mi pare di aver capito, con le nuove normative sarà sempre obbligatorio avere il CF dei clienti. Non ne sono sicura perchè cmq lo richiedo sempre e lo metto in fattura, giusto per stare tranquilla
Qui trovi le indicazioni per modificare la contribution per il codice fiscale e partita iva (trovi anche il link per scaricarla), in modo tale che i due campi siano obbligatori solo per gli italiani e con il controllo: codice fiscale solo per i privati - p.iva solo per le aziende.
viewtopic.php?t=3009&highlight=
Ciao
Nadia
Non rompere le scatole... Aprile!!!
www.maipiusenza.com
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Ciao il codice fiscale è un dato prettamente italiano. all'estero non è disponibile, nel senso che germania ed altri paesi della comunità euopea, ed internazionale non lo considerano come documento, poichè non lo adottano. Per cui se hai clienti stranieri che desiderano acquistare non puoi rendere obbligatorio il campo codice fiscale. Ciao e buona giornata
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Infatti è ciò di cui si discuteva. Si modifica la contribution in modo da renderlo obbligatorio solo a chi in fase di registrazione seleziona "Italia" nel campo nazione (con ulteriori controlli su persona fisica o azienda -> obbligatorio CF o P.IVA).momo3000 ha scritto:Ciao il codice fiscale è un dato prettamente italiano.
...
. Per cui se hai clienti stranieri che desiderano acquistare non puoi rendere obbligatorio il campo codice fiscale.
Ciao
Nadia
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Ehm, veramente il codice fiscale esiste in molte nazioni, solo che non si chiama codice fiscale...
http://en.wikipedia.org/wiki/National_i ... ion_number
Anche perchè - per quanto ne so - l'aspetto "fiscale" del codice fiscale in realtà è quello di avere un identificativo univoco per ogni cittadino ed evitare problemi di omonimia. Credo che l'utilità di un codice del genere sia riconosciuta un po' ovunque.
Ora, nella mia esperienza, ho già sentito alcuni commericalisti di miei clienti che consigliano di registrare comunque il codice fiscale o il suo equivalente almeno per gli acquisti UE. Il motivo mi sfugge: non ho letto nulla a riguardo sulla normativa, ma se il commercialista dice così...
http://en.wikipedia.org/wiki/National_i ... ion_number
Anche perchè - per quanto ne so - l'aspetto "fiscale" del codice fiscale in realtà è quello di avere un identificativo univoco per ogni cittadino ed evitare problemi di omonimia. Credo che l'utilità di un codice del genere sia riconosciuta un po' ovunque.
Ora, nella mia esperienza, ho già sentito alcuni commericalisti di miei clienti che consigliano di registrare comunque il codice fiscale o il suo equivalente almeno per gli acquisti UE. Il motivo mi sfugge: non ho letto nulla a riguardo sulla normativa, ma se il commercialista dice così...
ma il commercialista non è DIO sceso in terra!!!!! per vedere l'effettiva necessità del codice fiscale possiamo seguire metodi empirici. Andiamo su qualunque shop in europa e fuori, es amazon.de o .com e vediamo i dati che ci chiedono in fase di acquisto/registrazione. Sempre per mia esperienza personale, molti shop italiani non richiedono affatto il codice fiscale durante la fase di acquisto. due sono le alternative, o molti shop italiani sono fuori norma, oppure molti commercialisti nel preferiscono evitare problemi e non sapendo bene le cose dicono, "melius est abundare quam deficere", per cui rendono indispensabili dettagli che non lo sono. Se si vuole testare bene un commercialista su questioni di commercio internazionale, provate pure a chiedere il trattamente fiscale di transazioni b2b in europa, e portate l'esempio di un acquisto da parte di una società straniera (es tedesca) di un bene o servizio su di un sito ecommerce italiano. Come sarà trattata l'IVA?
vedete cosa vi risponde.........
vedete cosa vi risponde.........
Amazon.de o .com non sono italiani nè credo abbiano un rappresentante fiscale in Italia, quindi sono soggetti alla normativa del loro paese. Se mai apriranno un .it dovranno chiedere il codice fiscale perchè, da articolo 7, Legge 04/08/06 n.248:
[...] il contribuente presenta l'elenco dei soggetti nei cui confronti sono state emesse fatture [...] Per ciascun soggetto sono indicati il codice fiscale e l'importo complessivo delle operazioni effettuate. [...]
Empiricamente parlando se da gennaio non chiedi il codice fiscale *al momento dell'acquisto* non sei in grado di completare l'elenco, ergo sei fuori norma. Leggendo l'art.7 per intero non viene menzionato in alcun modo se l'elenco dei clienti deve comprendere solo gli italiani, ma mi sembra un po' pretestuoso addurre che, ad esempio, un cliente francese non venga incluso nell'elenco perchè non ha "codice fiscale" quando in realtà ha un suo codice equivalente in Francia.
D'altra parte l'elenco in sè (sempre da un punto di vista pratico) non ha alcun senso: il cliente privato italiano non è obbligato a conservare la fattura d'acquisto, quindi su quali parametri si verifica se l'elenco corrisponde a verità?
Che un commercialista non sappia trattare una vendita per corrispondenza o un intrastat è un discorso - la normativa c'è ed è chiara. In questo caso però effettivamente la norma non è per niente univoca e il dubbio mi pare lecito.
Personalmente nemmeno io credo sia il caso di includere i clienti UE, però non sono così sicuro che sia formalmente corretto escluderli "a priori". Purtoppo esta il fatto che per i miei clienti l'esperto di questioni fiscali resta il commercialista e non il sottoscritto
[...] il contribuente presenta l'elenco dei soggetti nei cui confronti sono state emesse fatture [...] Per ciascun soggetto sono indicati il codice fiscale e l'importo complessivo delle operazioni effettuate. [...]
Empiricamente parlando se da gennaio non chiedi il codice fiscale *al momento dell'acquisto* non sei in grado di completare l'elenco, ergo sei fuori norma. Leggendo l'art.7 per intero non viene menzionato in alcun modo se l'elenco dei clienti deve comprendere solo gli italiani, ma mi sembra un po' pretestuoso addurre che, ad esempio, un cliente francese non venga incluso nell'elenco perchè non ha "codice fiscale" quando in realtà ha un suo codice equivalente in Francia.
D'altra parte l'elenco in sè (sempre da un punto di vista pratico) non ha alcun senso: il cliente privato italiano non è obbligato a conservare la fattura d'acquisto, quindi su quali parametri si verifica se l'elenco corrisponde a verità?
Che un commercialista non sappia trattare una vendita per corrispondenza o un intrastat è un discorso - la normativa c'è ed è chiara. In questo caso però effettivamente la norma non è per niente univoca e il dubbio mi pare lecito.
Personalmente nemmeno io credo sia il caso di includere i clienti UE, però non sono così sicuro che sia formalmente corretto escluderli "a priori". Purtoppo esta il fatto che per i miei clienti l'esperto di questioni fiscali resta il commercialista e non il sottoscritto